mercoledì 20 maggio 2009

Dai Canti postumi di Ezra Pound



Perdonatemi il fuori tema, ma questa opera di Pound fa comprendere la tragedia della guerra - e della nostra guerra del 1940 - più di decine di dotti trattati di storia:

Così mise su una segheria; e lo richiamarono
per combattere in Africa;
e finita quella guerra iniziò un piccolo commercio
e lo mandarono a combattere in Grecia e Albania:
ed erano cinquemila in una piega delle colline
completamente circondati;
e per sei mesi con piedi congelati
e provviste con una fune sulla rupe
o da un albanese, con cui scambiavamo riso per alimenti;
e "c'erano dottori in prima linea" davvero?
c'erano quattro miglia di mulattiera per i feriti:
e quando i barellieri arrivavano in prima linea
gli davano fucili:
che non avevano mai toccato un fucile:
dove la terra puzzava di sangue e puzzerà per cinque autunni
e il resto propaganda; e nessuna lettera arrivava da casa
ma un aeroplano portò dopo un mese un giornale;
che diceva del bombardamento di Genova;
la casa dove viveva con i figli
e nessuna notizia per tre mesi dopo
e per avere la razione di famiglia, quando fu sospesa;
alla fine la ottenne dando una mancia all'usciere
"queste cose ti scoraggiano, professore"

insomma l'umanità non è canaglia

Filippo di Stefano

formiche vengono in casa cercando acqua

da Canti postumi, Ezra Pound.

1 commento:

Meridiano ha detto...

non mi sembra fuori tema, Andrea, si parla di scrittori liberi, grandi cani di razza che non si sono lasciati plagiare da niente e nessuno e poi hanno pagato questo loro affondo nel sistema umano